Arhos. L'acqua e l'ombra by Cecilia Randall

Arhos. L'acqua e l'ombra by Cecilia Randall

autore:Cecilia Randall [Randall, Cecilia]
La lingua: ita
Format: epub
editore: Giunti
pubblicato: 2024-08-02T15:24:52+00:00


23

Dafra, piana di Terkadia

La terra sabbiosa, martoriata dagli zoccoli dei cavalli, scricchiolava come briciole di vetro sotto le suole. La brezza sollevava a folate l’odore di sangue, polvere e cenere mentre il sole tramontava sul campo di battaglia. La carneficina era finita da qualche ora.

Aleonora avanzò come in un incubo, un piede dopo l’altro, incapace di credere alla quantità di morti davanti ai suoi occhi.

«Padrona, ascoltami: andiamo via» insisté Kadu a pochi passi di distanza, ma lei non si voltò indietro. Marciava verso il punto individuato dall’alto in cui aveva visto gli stendardi midrani prima sventolare difesi dalla retroguardia e poi sparire, catturati o calpestati, quando quella stessa retroguardia si era liquefatta sotto l’impeto del nemico. Sembrava trascorsa un’eternità.

Gli aymneni avevano impiegato alcune ore per ricompattare le fila, bruciare i loro morti, caricare i feriti e passare oltre. Intanto il gruppo dei mercanti diretto in città aveva abbandonato la collina dalla quale aveva assistito al massacro, aveva fatto dietrofront ed era tornato verso Eglana in tutta fretta.

Aleonora aveva guardato gli imperiali finire il loro lavoro e poi sparire verso Terkadia, lasciando i cadaveri dei nemici sparsi sul terreno.

Per lei tornare indietro non era un’opzione. Doveva arrivare a Terkadia e ricongiungersi con Aleo. Impiegò altre due ore per trovare il modo di scendere dalla collina e arrivare al campo di battaglia in cui i fumi delle pire vagavano bassi come banchi di nebbia fuori stagione.

Aleo… L’orrore che l’aveva invasa quando aveva visto gli stendardi inghiottiti dal caos della battaglia le gelava ancora il sangue e il cuore. Era un freddo immateriale che non voleva sparire nonostante la temperatura calda di quel tramonto.

Dov’era Aleo? Ancora al sicuro a Terkadia, oppure…No, non poteva essere vero. Non doveva essere vero. In fondo, nell’esercito midrano dovevano pur esserci decine di alfieri, no? Perché suo fratello avrebbe dovuto essere proprio lì, in quella battaglia? Ma anche se ci fosse stato, non era detto che gli fosse accaduto qualcosa… Erano fuggiti in tanti, forse c’era anche lui. Forse era solo ferito. Forse era del tutto incolume e solo sfinito e spaventato, proprio come lei.

Ma perché quel peso sul cuore non se ne voleva andare?

Fin da quando lei e Aleo erano bambini, chiunque li incontrasse si sentiva autorizzato a snocciolare tutti i luoghi comuni sui gemelli e il preferito era quel presunto legame telepatico che avrebbe dovuto unirli fino a intuire anche a grande distanza lo stato d’animo l’uno dell’altra. O avvertire se a uno dei due fosse accaduto qualcosa di brutto.

Loro ci avevano sempre riso sopra. Non si erano mai percepiti a distanza una sola volta: pensieri, sensazioni, stati d’animo. Niente di niente. Mai. Eppure… Perché in quel momento si sentiva attratta senza scampo verso il luogo della battaglia? Perché non riusciva ad andarsene e aveva quella stretta al cuore che le toglieva il respiro?

La piana non era solo un deserto di morti. I corvi erano ­arrivati a decine, a banchettare sui cadaveri e avevano preceduto di poco gli altri animali selvatici di piccola taglia e gli insetti.



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